Sulla strada giusta: rimettere in sesto il settore dei bus turistici

Sulla strada giusta: rimettere in sesto il settore dei bus turistici

Caro carburante, carenza di autisti e una marea di altri ostacoli. In prima linea contro i problemi c'è l'Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani. Sengerio ha parlato con il Presidente dell’associazione, Riccardo Verona, per chiedere cosa ci aspetta nel 2023 per il settore dei bus turistici.


Dalle montagne innevate del nord poi attraversando le colline appenniniche fino alle acque cristalline del sud, sappiamo bene che l'Italia è conosciuta come uno dei posti più meravigliosi che ci siano. Per questo motivo, l’Italia è un paese che vive di turismo.

Ogni anno, migliaia di turisti si riversano nel nostro Paese per godersi la dolce vita. Questo fa del turismo uno dei motori della nostra economia. Nel 2021, infatti, il turismo in Italia ha contribuito a una quota di 9,1% al PIL dell’economia.

Autobus parcheggiati

Nonostante il leggero miglioramento rispetto al 2021, l’anno scorso il settore dei bus turistici ha continuato ad affrontare delle difficili sfide dopo la pandemia— sfide ancora pertinenti nel 2023 — ed i problemi da affrontare sono sempre più numerosi. Ad esempio:

  1. In Italia mancano 7,500 autisti e questo numero è in aumento.
    Si prevede anche che nel 2023 la carenza di autisti si aggraverà, poiché gli autisti esperti andranno in pensione e la nuova generazione è più riluttante ad entrare nella professione.

  2. L'aumento del costo del gasolio ha messo tutto il settore a rischio.
    Anche se l'estensione della proroga taglio accise ha alleggerito un po' il costo del gasolio, il costo continua a salire mettendo sotto pressione le imprese.

  3. Come incentivare la rinnovazione delle flotte obsolete
    Molte aziende utilizzano ancora flotte obsolete e, con l'aumento dei costi e la pressione post-pandemia, è diventato ancora più difficile rinnovare i veicoli.

Detto questo, il trasporto turistico su gomma è ben lontano dal tramontare.

Allora che cosa ci possiamo aspettare dal 2023 e oltre?

La lotta per riaccendere un settore: imprese di trasporto in panne


Si lotta ancora per riaccendere il settore dopo l’emergenza sanitaria. La pandemia di Covid-19 ha recato gravi scompensi all'industria globale del turismo e dei trasporti, soprattutto nei Paesi che fanno grande affidamento su di essi.

Il settore del trasporto collettivo con autobus - servizi pubblici non di linea e servizi pubblici di linea non sovvenzionati - è stato tra i più colpiti dall'emergenza sanitaria, in quanto la pandemia e le restrizioni attuate, hanno causato una completa sospensione delle attività.

Inoltre, ad aggravare le difficoltà di queste aziende è la significativa svalutazione dei beni strumentali da esse utilizzati. Un tipico autobus turistico può costare dai 300 ai 500 mila euro, ma purtroppo non esistono contributi speciali né agevolazioni per compensare tali acquisti.

Autobus in autostrada

L’Associazione Nazionale Bus turistici Italiani: la voce del settore


Per dare una voce a tutte le imprese che hanno sofferto nelle mani della pandemia, nel 2021 è stata fondata l’Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani (AN.BTI), nata dall'evoluzione del Comitato di base (Co.bti), per rappresentare a livello nazionale le imprese di trasporto persone mediante noleggio di autobus ai sensi della legge 218/2003.

L'associazione continua a svolgere un ruolo centrale per rappresentare le aziende di trasporto per tutelare gli interessi delle aziende e degli operatori. Infatti, nel 2022, l’AN.BTI è stata in prima linea per mettere in evidenza ai ministri del governo che la mancanza di aiuti e finanziamenti stava mettendo a rischio lo stato del settore.

Riccardo Verona
Il Presidente dell’Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani (AN.BTI), Riccardo Verona. Fonte: Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani

La resistenza contro la discriminazione settoriale e caro carburante


Dal timore del governo per aiutare il settore alla guerra in Ucraina, l'aumento del costo del carburante sta mettendo in difficoltà la ricrescita del settore.

Già all'inizio del 2023, abbiamo subito uno sciopero nazionale dei benzinai, dunque si vedono gli effetti dell'aumento del costo del carburante che toccano in ogni angolo della società.

Seppur le aziende di autobus turistici venivano escluse dal beneficiare dell'aliquota ridotta di accise a cui potevano accedere altre industrie di trasporto, AN.BTI continua ad impegnarsi a chiedere al Governo di affrontare i problemi del settore per quanto riguarda il costo del carburante.

“Il trasporto merci, TPL, scuolabus, taxi, linee commerciali, linee ministeriali hanno l’accisa sul gasolio agevolata, il che significa che pagano normalmente e ogni tre mesi chiedono il rimborso di 214 euro ogni mille litri, quindi 0,214/L. Noi (Bus Turistici) siamo gli unici che non ce l’abbiamo.”

È evidente che, con gli attuali livelli di accisa, le imprese italiane si trovano in difficoltà a competere con le imprese europee che sono avvantaggiate in quanto possono beneficiare di aliquote di accisa ridotte.

Pompa di benzina

“Si vede che gli altri stati europei hanno l’accisa sul gasolio agevolata specificamente per il nostro settore. Purtroppo per le aziende di trasporto italiane, che devono per forza aumentare i loro prezzi per bilanciare il caro gasolio, i turisti che arrivano fuori dall’europa scelgono quasi sempre di viaggiare con le aziende con i prezzi più economici. Insomma, dovrebbe essere uguali per tutti.”

La trascuratezza degli autobus turistici rispetto ad altri settori sta diventando sempre più evidente, soprattutto se si considera il contributo sostanziale che il settore ha dato al recente rilancio del turismo italiano e alla conseguente crescita economica.

Pullman deserti: dove sono gli autisti?


Da quando fare l’autista di autobus significava essere la guida del gruppo, interprete delle cartine stradali, acuto conoscitore di piazzole di sosta e delle stazioni di rifornimento più convenienti, da quando l’autista era un vero e proprio “Bus Manager”, le cose sono cambiate e non poco.

“All’inizio eri visto come un superuomo, l’autista di pullman che girava l'Europa, non c’erano telefonini o navigatori, si viaggiava con le cartine, dovevi essere proprio preparato. Infatti la miglior cameraandava all’autista che si doveva riposare, a tavola il primo ad essere servito era l’autista, se vai a chiedere agli autisti più anziani te lo dicono. Inoltre portavi a casa la mancia, le percentuali, il regalino...

Adesso al contrario, la peggior camera all’autista, non porti più niente a casa, ci sono i cori contro l’autista, sei diventato lo zimbello”

In Italia mancano 7,500 autisti e questo numero è in aumento. Ma per far fronte alla notevole carenza autisti in Italia, dobbiamo analizzare il problema alla radice e porci la seguente domanda:

Perché i giovani lavoratori non trovano attraente la professione di autista di autobus?

Autista stressato

Secondo un articolo di AutoBus Web, la carenza di autisti è causata dai seguenti fattori principali:

  • Le retribuzioni stagnanti
    Dovremmo affrontare l’ampio divario tra regioni per la parità di retribuzione nazionale. Queste retribuzioni dovrebbero anche bilanciare l'aumento del costo della vita che l'Europa sta affrontando.

  • L’impegno giornaliero può durare fino a 15 ore
    Un’idea potrebbe essere di introdurre un welfare sociale che permetta alle aziende di risparmiare sui costi delle tasse e delle trattenute in busta paga in grado di tener testa al caro vita. In questo modo, l’azienda potrebbe aumentare la retribuzione degli autisti e, allo stesso tempo potrebbe ridurre il numero di meno ore di lavoro.

Qualunque sia la risposta, è chiaro che il cambiamento deve avvenire presto se vogliamo che le generazioni future abbiano accesso alla professione di autista.

Un tempo chi aveva fatto il militare poteva convertire la sua patente di guida gratuitamente, senza bisogno di seguire un corso apposito per conseguire la patente da autista.

Tuttavia, da quando è diventato obbligatorio per tutti gli autisti di autobus avere un tipo speciale di patente, sono subentrati costi e iter burocratici che hanno disincentivato chi non aveva una reale ambizione nel fare dell’autista la sua professione.

Ma la conoscenza da sola non farà la differenza se non ci saranno cambiamenti sul campo. Per garantire il benessere degli autisti, è necessario aumentare i salari in modo che riflettano la reale portata delle responsabilità e degli sforzi richiesti.

Queste misure contribuirebbero a garantire agli autisti il rispetto e il riconoscimento che meritano. Con stipendi, benefit e opportunità di formazione migliori, l’interesse nella carriera da autista di autobus aumenterebbe notevolmente.

La creazione di una cultura del trasporto passeggeri più forte


l’Italia è un paese che vive di turismo, è quindi fondamentale che il governo riconosca le esigenze del settore per garantire l'eccellenza delle aziende di trasporto nel prossimo futuro — soprattutto se l'Italia vuole rimanere tra i migliori stati europei nell’ambito del trasporto passeggeri.

Tuttavia, la tendenza del governo a trascurare il settore mette spesso le aziende di trasporto in una posizione difficile. Il presidente Verona ha infatti spiegato a Sengerio che questo problema è dovuto molto probabilmente alla mancanza di una cultura più nota del trasporto nella nostra nazione.

Autobus al tramonto

Come riconoscere questa mancanza di cultura di trasporto riguardante il turismo? Una risposta si trova nel dettaglio.

Con il costo di un nuovo autobus aumentato dell'8-10% negli ultimi anni, è diventato ancora più difficile per le aziende rinnovare le proprie flotte. Un'osservazione primordiale potrebbe essere lo stato delle flotte delle aziende che spesso si affidano ai mezzi fabbricati almeno una decina di anni fa. Una potenziale soluzione che il governo potrebbe impiegare potrebbe essere quella di mettere a disposizione un fondo per il rinnovo delle flotte e dei mezzi di trasporto.

“Se guardiamo l’età media degli autobus, ci sono dei mezzi che sono sempre in circolazione ma sono usciti venti anni fa.”

Fornire fondi aggiuntivi per incoraggiare le aziende di trasporto a rinnovare le loro flotte significa che il governo non solo investirebbe nella sua economia turistica, ma farebbe anche un passo avanti nella sua ambizione di rendere i trasporti più sostenibili. Come spiega il Presidente Verona:

“Per inquinare meno, dobbiamo incentivare l’acquisto di nuovi bus. Siamo un paese che vive di turismo, dobbiamo fare queste cose.”

Questo nuovo decreto è stato un risultato strepitoso per l’AN.BTI, che aveva impegnato tutte le sue risorse per portare ad una variazione del decreto per includere il settore dei bus turistici, che altrimenti sarebbe stato tagliato fuori dai sostegni dello stato.

Grazie a questo risultato, i 50 milioni di euro di contributi aiuteranno a sostenere le aziende di trasporto passeggeri — soprattutto per quanto riguarda il rinnovamento delle flotte. Questo sostegno contribuirà, di sicuro, ad alleviare lo stress finanziario causato dall'aumento dei costi, dalla carenza di personale e da un futuro imprevedibile.

Soluzioni ‘Green’ risolvono una parte sola del problema


Nonostante il sostegno del governo che cerca di favorire la transizione ecologica riducendo le emissioni climalteranti nei trasporti, ci si pone la domanda di quanto siano praticabili allo stato attuale certe soluzioni rispetto al settore di trasporto turistico su gomma.

Quest'anno l'associazione continuerà a premere per rendere la cultura dei trasporti più solida, in cui il governo sia in grado di riconoscere che il trasporto passeggeri può richiedere soluzioni alternative se l'Italia vuole raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità.

Anche se ogni azienda deve garantire il raggiungimento di questi obiettivi, attualmente sembra più difficile per il settore del trasporto passeggeri soddisfare questi obiettivi senza limitare i propri servizi o effettuare maggiori investimenti — soluzioni che per molti non sono praticabili.

In aggiunta, Il Ministero del Turismo ha annunciato una campagna di comunicazione con la quale fornirà ulteriori informazioni agli operatori del settore. Per saperne di più, leggi questo articolo.

Autobus elettrico

Cambiando la mentalità dei viaggiatori con servizi eccellenti


Il Presidente Verona ha evidenziato come le compagnie di autobus turistici debbano mettere in risalto i servizi da loro offerti. Siamo tutti abituati a pagare di più per un servizio di qualità superiore, come nel caso di un noleggio auto si hanno varie tipologie di vetture tra cui scegliere e quindi un listino prezzi variegato.

“Non importa la lunghezza del viaggio, ma i servizi che un’azienda di trasporto può fornire per rendere il viaggio più confortevole e adeguato alle loro esigenze.”

Allo stesso modo quando si sceglie di viaggiare su un autobus moderno e fornito di tutti i comfort necessari ad arrivare con tranquillità a destinazione, bisogna aspettarsi di pagare un prezzo maggiore rispetto a quando si viaggia su un mezzo privo di tali comfort.

“Purtroppo quando i viaggiatori raccontano della loro vacanza, è raro che parlino del trasporto. Spesso le cose che vengono dette del trasporto sono negative: per esempio parlano del disagio che ha causato l’aereo che era in ritardo e così via.”

Le aziende del settore devono essere le prime ad investire nella qualità dei loro servizi cercando di offrire il miglior servizio possibile ai clienti, così che possano rendersi conto della qualità offerta.

Autobus comodo

“Dobbiamo fare cambiare questa mentalità del pubblico in un modo che il trasporto diventi una parte integrante di una vacanza. Appena arrivato alla destinazione un cliente dovrebbe pensare ‘siamo già arrivati!”

Conclusione


Con gli effetti della pandemia che si stanno lentamente attenuando, ci aspettiamo che le statistiche del turismo in Italia tornino gradualmente a quelle del 2019. Questo processo, tuttavia, sarà possibile solo se il settore nel suo complesso si unirà per affrontare le sue prossime sfide.

Evidentemente abbiamo visto come il settore dei bus turistici sia stato spesso trascurato, ovvero escluso dai fondi statali destinati alla tutela del settore dei trasporti. Ma è grazie all'associazione, che continua a battersi a favore dei bus turistici in Italia, che il settore comincia a ricevere il riconoscimento che merita.

Evidentemente abbiamo visto come il settore dei bus turistici sia stato spesso trascurato, ovvero escluso dai fondi statali destinati alla tutela del settore dei trasporti. Ma è grazie all'associazione, che continua a battersi a favore dei bus turistici in Italia, che il settore comincia a ricevere il riconoscimento che merita.

Nel 2023, la strada per la ripresa rimane in salita. Gli ostacoli, come la carenza di autisti e l'aumento dei costi energetici, frenano ancora la crescita del settore.

Grazie al lavoro dell'associazione, i bus turistici in Italia hanno una voce più sentita alle orecchie dei ministri, che sicuramente porterà un sostegno più stabile da Roma. Un sostegno che sicuramente aiuterà a rimettere il settore di nuovo sesto a prescindere dai problemi.

Per saperne di più sull’operato ed eventi dell’associazione vi invitiamo a visitare il sito ufficiale dell’AN.BTI.

Sengerio ringrazia il Presidente dell’AN.BTI, Riccardo Verona, e tutta l'associazione che si sta impegnando nel sostenere le aziende del settore del trasporto turistico, fornendo indicazioni e risorse per il successo dei suoi associati.


Scott Frankland

ABOUT SCOTT FRANKLAND
Scott Frankland è Head of Content. La sua determinazione e passione aiutano a connettere Sengerio con il mondo! Si è laureato all’università di Nottingham, Regno Unito, e i suoi interessi sono scrivere, fare sport e viaggiare.

Edoardo Zaccaria

ABOUT EDOARDO ZACCARIA
Edoardo è il Customer Success Manager di Sengerio e un appassionato di arrampicata. Le sue capacità interpersonali e la sua abilità nel costruire relazioni solide sono state preziose per aiutare i clienti a ottenere il massimo dalla piattaforma Sengerio.